Può esserci anche una soluzione senza nuova sede.
Tuttavia va considerato che tutti i palazzi attualmente in discussione richiedono un apposito adattamento e ampliamento, con la costruzione di annessi, per riuscire a soddisfare le esigenze del progetto conformemente agli obiettivi di sviluppo e di futuro che Chiusa si è prefissata. La seconda fase di progettazione coglierà, esaminerà e valuterà tutti questi aspetti.
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Ci sono forse pressioni da parte della Fondazione?
Si continua a sentir dire che la proposta della Fondazione non va sprecata. Ci sono forse pressioni da parte della Fondazione? Credo che Chiusa non debba assolutamente farsi mettere sotto pressione.
Da parte della Fondazione si nota, finora, solo sostegno collaborativo. Il Dr. Michael Kohler (Amministratore della Fondazione Dr. Hans e Hildegard Koester di Dortmund) e il suo consulente, l’esperto d’arte Dr. Thomas Waldschmidt, sono in continuo e proficuo colloquio con la Sindaca Gasser e lo staff incaricato della progettazione. La consulenza tecnica e la supervisione da parte del Dr. Waldschmidt sono già state messe a disposizione anche per la seconda fase progettuale e accolte di buon grado dallo staff di progettazione.
Concorrenza con musei di fama mondiale?
Non è tutto troppo grande? Chiusa, piccola com’è, vuol davvero concorrere con grandi musei del calibro del MUMOK o del quartiere viennese dei musei?
“Concorrenza” non è un termine appropriato in questo contesto. Chiusa farebbe infatti male a voler mettersi in concorrenza con ambienti espositivi come quelli del MUMOK, il Museo d’arte moderna di Vienna o, sempre nella stessa città, il Leopoldmuseum.
Ciascuno di questi musei, con i suoi 5000 metri quadri circa di superficie espositiva, è addirittura sette volte più grande del museo oggi proposto per Chiusa, con i suoi 750 metri quadri.
Eppure la collaborazione e partecipazione a reti con queste due strutture è un obiettivo realistico se si pensa che le collezioni del Leopoldmuseum rappresentano anch’esse l’arte del XIX e XX secolo mentre il MUMOK raccoglie produzioni artistiche più recenti e contemporanee.
Da Cittadina degli artisti a Città per l’Arte?
Si asserisce che, con la realizzazione della nuova “Casa”, Chiusa potrebbe riallacciarsi al suo passato di Colonia artistica diventando una moderna Città per l’arte. Chi ci dice che dei giovani artisti vogliano venire a Chiusa? E cosa facciamo se dovessimo avere il museo ma non avessimo giovani artisti che vengano qui?
Al momento gli artisti hanno notevoli difficoltà a svolgere la loro attività creativa. Il motivo è il seguente: se gli artisti ancora dispongono di ateliers e spazi a sufficienza durante gli studi alle università e accademie d’arte, dopo gli studi questa disponibilità di spazi si riduce in maniera eclatante per la mancanza di locali a canoni di affitto accettabili.
Chiusa potrebbe aiutare a superare questa strozzatura nel processo creativo dei giovani mettendo a disposizione ateliers temporanei studiati sulle specifiche esigenze degli artisti contemporanei. Si verrebbe così a creare una situazione win-win: ogni produzione artistica lì realizzata sarà sempre legata al nome di Chiusa e dei suoi abitanti propensi a promuovere l’arte. Esattamente come le opere create 100–150 anni fa nell’ambito della Colonia artistica di Chiusa e ancora oggi inscindibilmente legate alla città e ai suoi abitanti.
Ma gli ateliers e i laboratori non possono essere creati indipendentemente, anche in luoghi diversi dal progetto?
Un decentramento degli ateliers e/o laboratori per artisti è essenzialmente possibile e meritevole di considerazione. Nell’ambito della seconda fase del progetto si studierà e valuterà in che misura una concentrazione o, al contrario, una dissipazione delle offerte sia di vantaggio per il successo del progetto nel suo complesso.
Cosa si intende per “museo moderno, al passo con i tempi?”
Nel contesto del dibattito sulla possibile sede del museo e sulla necessità o meno di costruirne una nuova, si continua a parlare di “museo al passo con i tempi”. Cosa significa il termine “moderno” in questo contesto?
Un museo al passo con i tempi non è più solo da intendersi quale luogo di conservazione sicura di tesori artistici. Si concepisce piuttosto come luogo vivo, al servizio del pubblico, luogo di istruzione impegnato nella mediazione dei contenuti. Nel Code of Ethics for Museums 2003, internazionalmente noto, si legge questa descrizione:
“Un museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto.” [Definizione tratta dalla versione italiana ufficiale: http://archives.icom.museum/codes/italy.pdf N.d.T.]