Cosa serve a Chiusa

Nel­la fase di elab­o­razione del­lo Stu­dio di fat­tibil­ità (con­clu­so nel 2013) si è chiesto alle cit­ta­dine e ai cit­ta­di­ni di Chiusa quali aspet­ti rite­nessero impor­tan­ti in relazione all’of­fer­ta del­la Fon­dazione Dr. Hans e Hilde­gard Koester:

  •  I “tesori” già noti dovreb­bero essere di con­tin­uo inter­esse.
  • La pro­pos­ta dovrebbe moti­vare anche “gli Altoatesi­ni dif­fi­cili da motivare”.
  • Dovreb­bero essere coin­volti i gio­vani.
  • Gli spazi dovreb­bero essere mul­ti­fun­zion­ali.
  • Dovrebbe venir fuori una pro­pos­ta capace di richia­mare più di una sola vol­ta i res­i­den­ti di Chiusa.
  • Tutte le pro­poste (Museo Civi­co ecc.) dovreb­bero essere con­cen­trate in un solo pos­to così da creare un’au­t­en­ti­ca attrat­ti­va valida.
  • Si dovrebbe impara­re a riva­l­utare la ric­chez­za che Chiusa ha nel­la sua storia.
  • La “Cit­tà per l’arte” non dovrebbe essere un con­cet­to vuo­to ma qual­cosa di concreto.
  • Dovreb­bero essere aggiunte opere di molti altri artisti.
  • La sede dovrebbe diventare la casa di tut­ti gli artisti di Chiusa.
  • Con il ricor­so a ulte­ri­ori inizia­tive cul­tur­ali dovrebbe crear­si un val­ore aggiun­to per famiglie,  tem­po libero, asso­ci­azioni, scuole ecc.
  • Dovrebbe essere avvi­a­to un proces­so in gra­do di muo­vere qual­cosa a liv­el­lo sociale, con occa­sioni di con­di­vi­sione, incon­tro, col­lo­quio e parte­ci­pazione comune agli eventi.
  • Dovrebbe essere cre­a­ta una strut­tura capace di ren­dere anche conc­re­ta­mente pos­si­bile un’offer­ta dinam­i­ca.
  • Il Museo dovrebbe essere “sostenu­to” dai residenti.
  • Si potrebbe con­sid­er­are la pos­si­bil­ità di creare col­lega­men­ti trasver­sali con il “grande even­to stori­co”, ad esem­pio con i gran­di artisti del­l’Im­pres­sion­is­mo (es. Stag­no delle nin­fee di Claude Mon­et / Stag­no delle ana­tre di Koester).
  • Si dovrebbe usare la Colo­nia artis­ti­ca come tema centrale/principale e inte­grarvi molti altri elementi.
  • Bisognerebbe pro­muo­vere un genere di con­tat­to libero e cre­ati­vo con la collezione.
  • Gli artisti dovreb­bero essere posti in pri­mo piano.
  • La pro­pos­ta del­la Fon­dazione Dr. Hans e Hilde­gard Koester dovrebbe essere col­ta come occa­sione per far muo­vere qual­cosa in cit­tà.

Con queste loro val­u­tazioni, i res­i­den­ti di Chiusa toc­cano fat­tori di cen­trale impor­tan­za anche in vista del­l’o­bi­et­ti­vo del­l’ac­cresci­men­to del­la fre­quen­za di vis­i­ta­tori in cit­tà. Per­ché par­tire alla vol­ta di Chiusa, con la famiglia, nel tem­po libero, seguen­do un pro­prio inter­esse per la cul­tura, se non esat­ta­mente per questi buoni motivi?

I cit­ta­di­ni seg­nalano però al tem­po stes­so alcu­ni fat­tori da con­sid­er­are per super­are le per­p­lessità sul prog­et­to. In par­ti­co­lare, il tim­o­re che il prog­et­to pos­sa svilup­pare una scarsa forza trainante, che la nuo­va sede del lasc­i­to del­la Fon­dazione pos­sa infine riv­e­lar­si una sor­ta di depos­i­to inan­i­ma­to con­ge­lando al tem­po stes­so risorse eco­nomiche impor­tan­ti per le inizia­tive artis­ti­co-cul­tur­ali a Chiusa. 

Lo stu­dio mira­va dunque  a definire una soluzione atta a cogliere sia le per­p­lessità che le esi­gen­ze e le sper­anze dei residenti.