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Art Bonus” — Che cosa si intende?

Doman­da

Si dice che al finanzi­a­men­to dovreb­bero con­tribuire anche degli spon­sor. E in questo con­testo si cita il mod­el­lo “Art Bonus”. Che cosa si intende?

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Sì, per il finanzi­a­men­to del prog­et­to saran­no nec­es­sarie diverse fonti, com­pre­si i con­tribu­ti stanziati da even­tu­ali spon­sor. Per questo grup­po di sosten­i­tori che svol­go­no sostanzial­mente attiv­ità com­mer­ciale, il cosid­det­to “Art Bonus” rap­p­re­sen­ta sen­z’al­tro un mod­el­lo fis­cal­mente inter­es­sante. Stan­do alle infor­mazioni for­nite­ci dal­la Coop­er­a­ti­va Eco­nom­i­ca di Chiusa ci si dovrebbe immag­inare in questo modo l’u­so del­l’Art Bonus: un’azien­da ero­ga un  con­trib­u­to usufru­en­do del­la pos­si­bil­ità di ben­e­fi­cia­re di un cred­i­to d’im­pos­ta pari al 65% delle somme ero­gate (se la don­azione è effet­tua­ta nel peri­o­do d’im­pos­ta 2015, ovvero del 50% se ese­gui­ta nel 2016) ripar­tendo­lo diret­ta­mente in tre rate annu­ali. La don­azione non può super­are il 5 per mille del fat­tura­to ann­uo del­l’azien­da (es. 2.500 EUR per 500.000 EUR di fat­tura­to). L’azien­da dona quin­di il 100% riceven­do indi­etro il 65% (ovvero il 50%), con un onere net­to del 35% (ovvero del 50%). Anche per­sone fisiche e asso­ci­azioni pos­sono comunque erog­a­re don­azioni approf­ittan­do del cor­rispon­dente scon­to fiscale.

Non è possibile anche una soluzione più modesta, una soluzione che implichi meno spese/costi di gestione?

Soluzioni più pic­cole sono sem­pre pos­si­bili. Le dimen­sioni con­sigli­ate sono legate agli obi­et­tivi che Chiusa si è pre­fis­sa­ta per il suo svilup­po e il suo futuro (aumen­to del­la fre­quen­za di visi­ta, attrat­ti­va,  riv­i­tal­iz­zazione del cen­tro stori­co, polo di iden­ti­fi­cazione per la popo­lazione locale ecc.).

Abbas­san­do la mira, sono ovvi­a­mente ipo­tiz­z­abili anche prog­et­ti di minori dimen­sioni,  prog­et­ti inter­es­san­ti e avvi­a­bili in maniera altret­tan­to pro­fes­sion­ale. Il fat­to è però che Chiusa gestisce già una sif­fat­ta strut­tura muse­ale minore.

Come potrà finanziare questo progetto la città di Chiusa?

Le spese di costruzione e/o adat­ta­men­to cos­ti­tu­is­cono solo una parte dei costi. La gente ha pau­ra di tut­ti gli altri costi derivati. Da soli, noi Chiu­sani non rius­cire­mo a sostenere cer­ti pesi. Come potrà finanziare questo prog­et­to la cit­tà di Chiusa?

Le spese per la sug­geri­ta costruzione di una nuo­va sede muse­ale, quan­tifi­cate nel­l’or­dine di 10 mil­ioni di Euro, sono ritenute real­is­tiche per­ché pre­ven­ti­vate basan­dosi su dati empiri­ci di prog­et­ti analoghi e sui val­ori indica­tivi uffi­ciali del­la Provin­cia di Bolzano-Alto Adige.

Di fat­to, non sono tan­to le spese di real­iz­zazione a pre­oc­cu­pare una cit­tà, un comune o i cit­ta­di­ni ben­sì, piut­tosto, quelle di ges­tione cor­rente e in par­ti­co­lare i costi di eser­cizio e per il personale.

Fino­ra ci sono sta­ti dibat­ti­ti infor­mali sul­la ques­tione del finanzi­a­men­to, col­lo­qui con gli asses­sori com­pe­ten­ti e la Fon­dazione Cas­sa di Risparmio di Bolzano, che si mostra essen­zial­mente benevola, ma non è sta­ta anco­ra fat­ta alcu­na promes­sa defin­i­ti­va. Va delin­e­an­dosi la neces­sità che, da parte del­la Giun­ta provin­ciale, ven­ga pro­mosso anche un coin­vol­gi­men­to di mece­nati pri­vati. La pos­si­bil­ità che i costi cor­ren­ti di eser­cizio e del per­son­ale siano sostenu­ti con­giun­ta­mente dal­la Provin­cia e dal­la Cit­tà, in una sor­ta di tan­dem, essendo il museo al tem­po stes­so museo provin­ciale e cit­tadi­no, è una log­i­ca di pen­siero che bisogn­erà con­sid­er­are più atten­ta­mente nel­la Fase 2 del progetto.

Il finanzi­a­men­to del­la Fase prog­et­tuale 2 è comunque già cop­er­to, per la mag­gior parte, da risorse del­la Provincia.

 

Quanto realistiche sono, per Chiusa, le possibilità di finanziamento e sostenimento dei costi futuri?

Di cosa ha bisog­no Chiusa per rius­cire a farcela?

L’es­pe­rien­za inseg­na che per i prog­et­ti real­is­ti­ca­mente aus­pi­cati e che con­tano su un ampio con­sen­so popo­lare si trovano anche le nec­es­sarie pos­si­bil­ità di finanzi­a­men­to (Provin­cia, Cit­tà, set­tore tur­is­ti­co, aziende, fon­dazioni pri­vate, mecenati…).

Il fat­to che si trat­ti di uno sfor­zo con­giun­to e che sia nec­es­sario il pieno sosteg­no di tut­ti i cit­ta­di­ni di Chiusa è indis­cus­so. Se il prog­et­to ver­rà real­iz­za­to, con i bigli­et­ti di ingres­so acquis­ta­ti per peri­odiche vis­ite in famiglia, in com­pag­nia di ami­ci e ospi­ti, anche gli abi­tan­ti di Chiusa potran­no con­tribuire a garan­tire il futuro e la pro­fes­sion­al­ità del­la struttura.